Beni immateriali in azione

intangible heritage tangible communities

Archive for the ‘Unesco’ Category

*CULTURAL TOURISM AND INTANGIBLE HERITAGE

Posted by benimmateriali su 19 dicembre 2008

carnevale

WHILE TOURISM HAS THE POTENTIAL TO ENHANCE AND PRESERVE THE TANGIBLE AND INTANGIBLE CULTURAL HERITAGE ON WHICH IT RELIES, IF IT IS NOT MANAGED AND CONTROLLED, IT CAN ALSO DEGRADE AND IRREVERSIBLY DAMAGE THIS VERY SAME VALUABLE RESOURCE. THERE ARE COUNTLESS EXAMPLES OF HOW UNPLANNED TOURISM, ALTHOUGH POTENTIALLY PROFITABLE IN THE SHORT TERM, HAS DAMAGED FRAGILE HISTORICAL AND CULTURAL RESOURCES, THEREBY UNDERMINING THEIR VALUE. IN THE SAME WAY, UNPLANNED TOURISM CAN ERODE A COMMUNITY’S SELF-IMAGE AND CULTURAL VALUES AS WELL. ALTHOUGH TOURISM IS INCREASINGLY RECOGNIZED AS A POTENTIALLY POWERFUL DEVELOPMENT TOOL, SITUATIONS FREQUENTLY ARISE WHERE LOCAL COMMUNITIES ARE SIDE-LINED AND BENEFIT LITTLE FROM THE TOURISM IN THEIR AREA.

MEETING REPORT
UNESCO-EIIHCAP REGIONAL MEETING
SAFEGUARDING INTANGIBLE HERITAGE AND SUSTAINABLE CULTURAL TOURISM:
OPPORTUNITIES AND CHALLENGES
HUÉ, VIET NAM
11-13 DECEMBER 2007

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*Relazione del Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

Posted by benimmateriali su 11 settembre 2008

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*Tavola rotonda: il ruolo delle comunità…

Posted by benimmateriali su 30 luglio 2008

 

TAVOLA ROTONDA

Il ruolo delle comunità e della società civile nella salvaguardia e nella valorizzazione sostenibile del patrimonio immateriale

 

Una giornata di riflessione sul patrimonio culturale immateriale, per un impegno concreto e quotidiano delle Comunità e della società civile nella tutela dei diritti culturali e nella protezione, trasmissione e valorizzazione sostenibile dei beni immateriali.

 

 
 

Promosso da:

Associazione Culturale Carpino Folk Festival

Comitato nazionale per la promozione del patrimonio immateriale

 

Carpino, 4 Agosto 2008

Hotel Bellavista

Via Mazzini 330, Carpino (Foggia)

 

 

 

 

 

Con il patrocinio della Commissione Italiana per l’UNESCO


Riferimenti alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale

 

Art. 2 Definizioni

…per “patrimonio culturale immateriale” s’intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.”…

 

Art. 9 Accreditamento delle organizzazioni consultive

Il Comitato proporrà all’Assemblea generale l’accreditamento di organizzazioni non governative aventi una fondata competenza nel settore del patrimonio culturale immateriale, per esercitare una funzione consultiva presso il Comitato. Il Comitato proporrà inoltre all’Assemblea generale i criteri e le modalità di tale accreditamento….

 

Art. 15 Partecipazione delle comunità, dei gruppi e degli individui

Nell’ambito delle sue attività di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ciascuno Stato contraente farà ogni sforzo per garantire la più ampia partecipazione di comunità, gruppi e, ove appropriato, individui che creano, mantengono e trasmettono tale patrimonio culturale, al fine di coinvolgerli attivamente nella sua gestione.….

 

 

 

 

PROGRAMMA

 

 

Ore 9.30 – 10.00 Accoglienza dei partecipanti e registrazione

 

 

Ore 10.00 – 12.00 Tavola Rotonda

 

Moderatore: Barbara Terenzi, Consigliere Scientifico della Fondazione Basso Sezione Internazionale, Coordinatore del Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani

 

Saluto introduttivo

Rocco Manzo, Sindaco di Carpino

 

Il Festival di Carpino, la salvaguardia e la trasmissione delle arti popolari del Gargano

Michele Ortore, Presidente dell’Associazione Culturale Carpino Folk Festival

 

L’incontro fra museo e società

Stefania Massari, Soprintendente, Direttore dell’Istituto Centrale per la Demo-etno-antropologia, Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, Roma

 

Beni immateriali in azione: patrimonio intangibile, comunità tangibili

Emilia De Simoni, Istituto Centrale per la Demo-etno-antropologia, Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, Roma

 

Patrimonio immateriale un bene per l’Europa: differenze e contrasti

Ruggero Martines, Soprintendente, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia

 

La convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, best practices

Tana de Zulueta, già Presidente della Commissione Cultura dell’Assemblea Parlamentare Euromediterranea

 

Sollevando il velo sottile della tradizione

Patrizia Resta, Università di Foggia, Cattedra di Antropologia

 

Il festival della zampogna di Scapoli, un’esperienza nata dalla società civile

Antonietta Caccia, Presidente dell’Associazione Circolo della Zampogna

 

La complessa questione della tutela del patrimonio intangibile e mutevole di tradizione: cominciamo dai preliminari

Giuseppe Michele Gala, Presidente dell’Associazione Taranta, Membro del Comitato per la Valorizzazione delle Tradizioni, Direttore didattico dei Laboratori del Carpino Folk Festival

 

Creatori di cultura e gestione della cultura

Giuseppe Torre, Coordinatore del Comitato per la Promozione del Patrimonio Immateriale

 

 

Ore 12.00 – 13.00 Dibattito aperto

 

 

Ore 13-00 – 16.00 Pausa

 

 

Ore 16.00 – 19.00 Gruppi di lavoro

 

Come coinvolgere le comunità nel processo di salvaguardia e gestione attiva del patrimonio immateriale?

Moderatore: Antonietta Caccia

 

Come valorizzare in modo sostenibile il patrimonio immateriale?

Moderatore: Giuseppe Torre

 

Quali beni tutelare e come?

Moderatore: Michele Ortore

 

A seguire Presentazione dei risultati dei tre gruppi di lavoro. Conclusioni e agenda delle prossime azioni del movimento per la protezione e valorizzazione del patrimonio immateriale.

 

 

Dalle ore 21.30 Concerto

 

La serata, denominata “La Notte di chi Ruba Donne”, è quella in cui si gira per il paese a “fare innamorare le donne alla finestra”, la notte dei sonetti suonati a serenate.

 

Il tema portante della IV edizione è “Puglia – Lucania andata e ritorno” quindi sarà la volta degli anziani cantori di queste due grandi tradizioni regionali a caratterizzare la Notte di chi ruba Donne 2008:

 

SUONATORI E CANTATORI DI COLLIANO (SA) Canti, tarantelle e suonate processionali

 

SUONATORI DI RUOTI E AVIGLIANO (PZ) Canti, tarantelle e quadriglie

 

I CANTORI DI CARPINO (FG) Serenate e tarantelle alla carpinese

 

 

 

Partecipanti ai gruppi di lavoro

 

Franco Accinni e Graziano Accinni

Associazione Culturale Multietnica Europea, Moliterno Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

 

Elena Antonacci

Museo Civico di San Severo, San Severo

 

Antonio Basile, Alessandro Sinigagliese, Luciano Castelluccia

Associazione Culturale “Carpino Folk Festival”, Carpino Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

 

Demetrio Bruno

Comitato per la promozione del patrimonio immateriale, Cataforio

 

Antonietta Caccia

Associazione Culturale “Circolo della zampogna”, Scapoli Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

 

Giuliana De Donno

Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

 

Dino De Palma

Direzione Artistica Associazione “Spazio Musica”, Foggia

 

Marialuisa De Palma D’Ippolito

Capo Delegazione Fai di Foggia

 

Luca De Simone

Comitato per la promozione del patrimonio immateriale, Caserta

 

Giuseppe di Mauro

Studioso indipendente di Carpino

 

Pio Gravina

Associazione Culturale “Cala la Sera”, San Giovanni Rotondo

 

Massimiliano Morabito

Comitato per la promozione del patrimonio immateriale, Cisternino

 

Giovanni Romagnano

Associazione Culturale Amarimai, Viggiano Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

 

Francesco Passannante

Associazione Culturale “La Vietrese”, Vietri Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

 

Teresa Rauzino

Presidente Centro Studi “Giuseppe Martella”, Peschici

 

Leonardo e Francesca Riccardi

Associazione Culturale “Suoni”, Terranova del Pollino Comitato per la promozione del patrimonio Immateriale

 

Giuseppe Salamone

Associazione Culturale “Totarella” , Terranova del Pollino Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

 

Franco Salcuni

Direzione Nazionale Legambiente

 

Mario Simonelli

Associazione Culturale “Orsara Musica”, Orsara

 

Barbara Terenzi

Comitato per la promozione del patrimonio immateriale, Roma

 

Giuseppe Torre

Comitato per la promozione del patrimonio immateriale, Potenza

 

Carlo Trono

Associazione Culturale “Pizzicata”, Alessano Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

Associazione Culturale “Il Telaio di Carpino “, Carpino

Pro Loco di Carpino

Associazione culturale “Oblitae Voces”, Carpino

 

 

La partecipazione ai gruppi di lavoro è aperta a tutti, singoli ed associazioni, anche attraverso i Forum del “Comitato per la promozione del patrimonio immateriale”, “dell’Associazione Carpino Folk Festival” e della web community “Pizzicata”: http://www.intangibleheritagenetwork.net  http://www.carpinofolkfestival.com  http://www.pizzicata.it

 

Per partecipare ai gruppi di lavoro o ai forum su Internet è necessario inviare un’email a comitato@intangibleheritagenetwork.net oppure a info@carpinofolkfestival.com

 indicando: nome, cognome, recapito telefonico su telefono fisso, eventuale associazione culturale di appartenenza.

 
 

 

 

L’iniziativa rientra all’interno dalla XIII edizione del Carpino Folk Festival la manifestazione promossa dall’Assessorato al Mediterraneo di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, dalla Provincia di Foggia, dal Comune di Carpino, dalla Comunità Montana del Gargano, dal Parco Nazionale del Gargano in collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica di Foggia e il GalGargano, è prodotta ed organizzata dall’Associazione Culturale Carpino Folk Festival.

 

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*La gastronomie française a peu de chances d’être classée à l’Unesco

Posted by benimmateriali su 7 luglio 2008

Segnalato da Giuseppe Torre:

L’inscription de la “gastronomie française” au “patrimoine culturel immatériel de l’humanité” est vouée à l’échec, a estimé le président de la convention pour la sauvegarde du patrimoine culturel immatériel de l’Unesco!

Il “n’y a pas de catégorie à l’Unesco pour la gastronomie”, a déclaré le président de la convention pour la sauvegarde du patrimoine culturel immatériel de l’Unesco, Chérif Khaznadar, lors d’une table ronde organisée dans le cadre du premier festival gastronomique “Gastronomy by the Seine”, qui se tenait ce week-end sur des yachts à Paris. “La convention, ni dans l’esprit, ni dans la lettre, ne peut inclure la gastronomie”, a-t-il ajouté. M. Khaznadar a souligné que seuls des “éléments” précisément identifiés pourraient figurer sur une liste du patrimoine immatériel. “Je crains beaucoup qu’une présentation d’un dossier de “gastronomie” n’aille pas plus loin”, a-t-il poursuivi.

Le patrimoine immatériel, tel qu’il est défini dans une convention de 2003, comprend notamment les “pratiques sociales, rituels et événements festifs” et les “savoir-faire liés à l’artisanat traditionnel”. “Il nous semble que le patrimoine culinaire français entre complètement” dans le domaine de cette convention, a estimé au contraire le président de la mission de soutien au dossier français, Jean-Robert Pitte. Pour convaincre M. Khaznadar, “il faut être du Sud et avoir une petite bourrée, une petite danse” à faire inscrire, a ajouté M. Pitte. “En revanche, cet élément majeur de la culture française” qu’est la cuisine “pour lui n’y entre pas”, a-t-il déploré, tout en soulignant que M. Khaznadar “n’est pas le seul à décider”.

Le président Nicolas Sarkozy avait annoncé le 23 février que la France allait déposer auprès de l’Unesco une demande de classement de sa gastronomie au patrimoine mondial immatériel de l’humanité. Le dossier devrait être déposé en août 2009 et l’Unesco devrait faire connaître sa décision début 2010. Aucune gastronomie n’a pour l’instant été inscrite au patrimoine immatériel de l’humanité.

Hélène Favier

http://www.europe1.fr/Decouverte/Tendances/Gastronomie/La-gastronomie-francaise-a-peu-de-chances-d-etre-classee-a-l-Unesco/(gid)/149162

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*alla ricerca di un’identità… alimentare

Posted by benimmateriali su 26 giugno 2008

Palazzo Madama ha approvato all’unanimità la mozione promossa da De Castro che chiede al governo di presentare il dossier di candidatura all’Unesco

 

Il Senato: “La dieta mediterranea diventi patrimonio dell’umanità”

 

Iniziativa congiunta di Italia, Spagna, Grecia e Marocco all’insegna di “un’identità alimentare e culturale comune”

 

ROMA – Un piatto di pasta condita con pomodoro e olio extravergine, accompagnato da un bicchiere di vino, formaggi tipici e frutta di stagione. E’ solo qualche esempio di alimenti alla base della dieta mediterranea, un modo di nutrirsi apprezzato in tutto il mondo che va salvaguardato. Su questo tutti d’accordo, anche nel litigioso mondo politico italiano: il Senato ha approvato all’unanimità una mozione per il riconoscimento della dieta mediterranea come “patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Presentata da Paolo De Castro (Pd) e sottoscritta da 100 senatori, la mozione è un atto formale per impegnare il governo alla “salvaguardia e valorizzazione” della dieta mediterranea e a “proseguire con grande determinazione” le iniziative perché venga inserita nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

 

Il primo impegno chiesto al governo dalla mozione è quello di presentare all’Unesco, entro la scadenza prevista per il 14 agosto, il dossier di candidatura della dieta mediterranea all’inserimento nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Un’iniziativa congiunta di Italia, Spagna, Grecia e Marocco, all’insegna di “un’identità alimentare e culturale comune”.

 

“La dieta mediterranea è parte integrante dell’identità storica e culturale del Mediterraneo e opportunità di crescita economica per i Paesi dell’area – ha detto De Castro, ex ministro delle Politiche agricole, nel presentare la sua mozione all’Aula di palazzo Madama. – Tale modello di alimentazione, che continua a essere un punto di riferimento sia perché incontra il gusto di milioni di consumatori sia per il ruolo preventivo che la scienza della nutrizione le riconosce, non è solo un modo di nutrirsi, ma è espressione di un intero sistema culturale improntato alla salubrità, alla qualità degli alimenti e alla loro distintività territoriale”.

 

“La tradizione e l’innovazione – ha spiegato De Castro – sono due elementi che coesistono efficacemente nella dieta mediterranea e che saranno un prezioso alleato anche in previsione della prossima zona euromediterranea di libero scambio del 2010. Per il nostro Paese, in particolare, uno dei più importanti vantaggi competitivi è oggi rappresentato da un patrimonio enogastronomico straordinario, ricco di molteplici valori materiali e immateriali che si saldano ai territori rafforzandone l’attività e le chance di sviluppo”. Il senatore del Pd ha anche evidenziato che “la difesa delle produzioni mediterranee è un elemento strategico e prioritario per la politica agroalimentare del nostro Paese”.

 

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/dieta-mediterranea/mozione-senato/mozione-senato.html

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*Come difendere le “nostre mura di Sana’a”?

Posted by benimmateriali su 19 Maggio 2008

A partire dalla frase finale di Pier Paolo Pasolini
nel suo appello all’Unesco in Le mura di Sana’a:
“In nome della scandalosa forza rivoluzionaria del passato”

 

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*Human creativity

Posted by benimmateriali su 12 Maggio 2008

 “Communities, groups and, in some cases, individuals, play an important role in the production, safeguarding, maintenance and re-creation of the intangible cultural heritage, thus helping to enrich cultural diversity and human creativity”

Definition of “community” as a bearer of Intangible Cultural Heritage

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*UNESCO: Intangible Cultural Heritage – ICH

Posted by benimmateriali su 8 Maggio 2008


What is Intangible Cultural Heritage?

According to the 2003 Convention for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage, the intangible cultural heritage (ICH) – or living heritage – is the mainspring of our cultural diversity and its maintenance a guarantee for continuing creativity.

The Convention states that the ICH is manifested, among others, in the following domains:

-Oral traditions and expressions including language as a vehicle of the intangible cultural heritage;
-Performing arts (such as traditional music, dance and theatre);
-Social practices, rituals and festive events;
-Knowledge and practices concerning nature and the universe;
-Traditional craftsmanship.

The 2003 Convention defines ICH as the practices, representations, expressions, as well as the knowledge and skills, that communities, groups and, in some cases, individuals recognise as part of their cultural heritage.

The definition also indicates that the ICH to be safeguarded by this Convention:

-is transmitted from generation to generation;
-is constantly recreated by communities and groups, in response to their environment, their interaction with nature, and their history;
-provides communities and groups with a sense of identity and continuity;
-promotes respect for cultural diversity and human creativity;
-is compatible with international human rights instruments;
-complies with the requirements of mutual respect among communities, and of sustainable development.

The ICH is traditional and living at the same time. It is constantly recreated and mainly transmitted orally.

The depository of this heritage is the human mind, the human body being the main instrument for its enactment, or – literally – embodiment. The knowledge and skills are often shared within a community, and manifestations of ICH often are performed collectively.

Many elements of the ICH are endangered, due to effects of globalization, uniformization policies, and lack of means, appreciation and understanding which – taken together – may lead to the erosion of functions and values of such elements and to lack of interest among the younger generations.

The Convention speaks about communities and groups of tradition bearers, without specifying them. Time and again it was stressed by the governmental experts who prepared the draft of the Convention that such communities have an open character, that they can be dominant or non dominant, that they are not necessarily linked to specific territories and that one person can very well belong to different communities and switch communities.

The Convention introduces, by establishing the Representative List, the idea of “representativeness”. “Representative” might mean, at the same time, representative for the creativity of humanity, for the cultural heritage of States, as well as for the cultural heritage of communities who are the bearers of the traditions in question.

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